lunedì 8 febbraio 2010

QUELLO CHE I GIORNALI NON DICONO

L’Aurelio che non ti aspetti

Nella nostra vita ci sono degli eventi che suscitano in noi delle emozioni così forti da creare poi dei ricordi indelebili nel tempo.
Può essere una nascita, un incontro con una personaggio particolare, una festa, può essere anche un evento sportivo, come una partita di calcio giocata dai nostri figli.
In futuro, in una sera d’inverno, davanti a un buon bicchiere di vino di rosso, potremmo incontrarci e li ritrovarci a ricordare le cose passate, e ci ricorderemo senza ombra di dubbio di questo sabato pomeriggio, di una partita già persa vinta con il coraggio e la determinazione.

Tra noi di “Fuori Campo” che parlavamo della partita che stava per iniziare, c’era un gran timore di perdere, in considerazione delle defezioni tra i ragazzi. Io stesso avrei firmato per un pareggio con una squadra che all’andata ci aveva rifilato un secco due a zero.
L’avrei firmato alla fine del primo tempo quando i ragazzi erano sotto di un gol.
L’avrei firmato dopo il terzo gol subito, cosi improvviso e beffardo. I nostri ragazzi avevano chiuso i santamarinellesi (come si chiameranno gli abitanti di quel paese marinaro? boh!!) nella loro meta campo per dieci minuti, poi questi fanno un azione, trovano una punizione al limite dell’area. Palla alta nel mucchio e il loro difensore (alto circa due metri) schiaccia in rete il pallone.
Sembrava ormai persa la partita… ma non per i nostri ragazzi.
Palla al centro e via testa bassa alla ricerca del gol.
E così Beniamino (Mecozzi) trova un gol approfittando di un svarione difensivo.
Poi Alessandro(Acierno) fa un bel cross nell’area avversaria, intervento scomposto del difensore che con un bel colpo di tacco spedisce la palla alle spalle del portiere.
Cavolo… 3-3, minchia 3-3 ... che spettacolo, ma non era finita.
Non per i nostri ragazzi.
Lungo lancio di Federico (Greca) , liscio del terzino e Mattia (Bianchi) lesto come un leopardo s’avventa sul pallone entra in area e freddamente si inventa un pallonetto al portiere in uscita (alto un metro e novanta) ed il 4-3,
Poi altre azioni fallite di un soffio avrebbero potuto arrotondare maggiormente il risultato.

Che gioia alla fine.

Bravi ragazzi.

Così è la vita. Quando tutto sembra perduto, mai perdere la speranza.
Palla al centro e via verso l’obiettivo, verso il gol, verso la vittoria verso la gloria.

Mai perdere la speranza.

Un ultima cosa.
Patrizia mi raccomando… prima della partita offri sempre una sigaretta a Rodolfo, un rito da mantenere sempreeeeeeeee.

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